Comitato Organizzatore della VIII edizione del Premio Internazionale Artiglio:
Francesco Sodini - Presidente della Fondazione Artiglio Europa
Nello Barale - Vice Presidente
Boris Giannaccini
Florindo Cerri
Maria Grazia Cicardi
Giuliano Borelli
Fabrizio Cerbioni
Marina Gridelli
Antonella Fascetti
Diego Bonini
Silvio Nuti
Piero Maremmani
Cristina Sodini
Programma della VIII edizione 2015
Consegna del Premio Internazionale Artiglio VIII Edizione 2015 a
MICOPERI
“Ingegneria marina e ambientale”
IL PREMIO INTERNAZIONALE ARTIGLIO VIII Edizione 2015
ALLA MICOPERI DI RAVENNA CHE HA RISOLLEVATO LA COSTA CONCORDIA ALL'ISOLA DEL GIGLIO
di BORIS GIANNACCINI
Sabato 16 Maggio 2015, presso il Museo della Marineria “Alberto Gianni”, alle ore 10, si è tenuta la Cerimonia di Premiazione dell'ottava edizione del Premio Internazionale Artiglio, sul tema: “Ingegneria marina e ambientale”. Il Premio è stato assegnato alla Società MICOPERI di Ravenna.
Nel 1996 Silvio Bartolotti, un cinquantenne romagnolo che si è fatto le ossa in “Calcestruzzi SpA”, poi nelle protezioni anticorrosive e, infine, con la “Protan” nel settore diving, “mi offrirono di comprare la Micoperi , commissariata nel 1992 e io la comprai nel 1995 in quattro rate. L'ex commissario mi disse che aveva scommesso con i suoi amici che non ce l'avrei fatta. Ma – secondo il mio credo – nulla è impossibile” .
Il lavoro non manca. Nel 2010 il fatturato è di “soli” 70 milioni con 300 dipendenti; nel 2013 il fatturato è salito a 500 milioni dando lavoro a 1000 persone. Silvio Bartolotti, general manager Micoperi Marine Contractors, ha raccolto la sfida e riporta l'azienda a successi internazionali nelle operazioni legate al mondo dell'oil & gas.
L'affondamento della nave da crociera Costa Concordia , avvenuto alle ore 21.45 del 13 gennaio 2012 nelle acque dell'isola del Giglio, è una disgrazia ma anche una nuova possibilità di lavoro. L'appalto per il sollevamento e il trasporto del relitto in un porto per lo smantellamento, viene vinto dal consorzio Titan Salvage-Micoperi Marine Contractors. Titan Salvage (satellite di Crowley Group), ha sede a Pompano Beach in Florida, ed è una dei colossi mondiali per questo genere di lavori. Il comitato tecnico che gli ha assegnato l'impresa è composto da Costa Crociere, Carnival (proprietaria di Costa Crociere), London Offshore Consultants e Standar P&I Club. L'ufficializzazione dell'operazione, valutata 300 milioni di dollari e a totale carico di Costa Crociere, prevede la rimozione del relitto intero dalle acque di Punta Gabbianara a Giglio Porto, dopo che lo stesso sarà “raddrizzato” con un sistema di tiranti operanti su una superficie artificiale appositamente costruita, e il suo rimorchio via mare verso il porto di smaltimento (il bacino proposto era allora Palermo, poi Piombino, Livorno ed infine Genova).
Seguendo nel tempo questo spettacolare recupero, nel settembre 2013 le operazioni di raddrizzamento e di refloating stanno avvenendo con successo ed hanno dato modo di conoscere la presenza di diverse aziende italiane negli interventi per rimuovere il relitto incagliato. Fra queste la LCM di Salgareda (TV) che ha avuto l'incarico di progettare e realizzare il sistema di collegamento rapido e in sicurezza delle 56 catene, distribuite sotto la chiglia della Concordia e dei cassoni sul lato di dritta della nave. La LCM ha potuto rispettare la stretta tempistica di consegna grazie alla collaborazione con altre 8 aziende venete: questo per dimostrare che la rimozione della Concordia ed il suo trasporto fino a Genova, ha mobilitato l'impegno ed il lavoro di decine e decine di aziende sparse in tutta Italia. Centinaia di lavoratori hanno contribuito a portare a buon fine un'operazione che ha lasciato a bocca aperta il mondo intero. Infatti raddizzare la Concordia era un'impresa - che molti ritenevano impossibile – perché superava le leggi della fisica.
In alcune interviste Silvio Bartolotti, non ha avuto difficoltà ad affermare che i soldi guadagnati dall'operazione Concordia sono rimasti al Giglio: i guadagni di una disgrazia portano sfiga e quei soldi li ho guadagnati a causa di una grande disgrazia. Preferisco costruire un collegamento elettrico o un cavo telefonico sottomarino . Comunque – aggiunge – anche se il 100% del fatturato la Micoperi lo fa all'estero, la sua sede è in Italia e le tasse le paga in Italia”.
Ma a Bartolotti un'altra cosa sta particolarmente a cuore: “ ho adottato una scuola, la San Vincenzo di Ravenna. E' un istituto paritario cattolico dove vi sono alunni da 2 a 14 anni. Da subito si comincia a insegnare inglese e spagnolo, a 3 anni anche il russo, tutti insegnanti madre lingua. Sono 280 ragazzi dall'asilo alle medie. Poi mi sono chiesto: quel è la disciplina che più si avvicina alla perfezione? La musica. Allora iniziamo col pianoforte, poi equitazione, vela e rugby e tante lingue. Ah…tutte le attività le pago io!”
Il 19 dicembre 2014 il sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, ha consegnato a Silvio Bartolotti il “Timone d'Oro” per il 2014.
Il Premio Internazionale Artiglio 2015 è assegnato alla Micoperi S.r.l. di Ravenna come si legge – fra l'altro – nella motivazione ufficiale, “ per il brillante risultato ottenuto nel rigalleggiamento della Concordia. Operazione perfettamente riuscita nei modi e nei tempi indicati, grazie all'utilizzo di tecnologia italiana innovativa ed all'impegno ed al lavoro diuturno di maestranze altamente qualificate”.
MICOPERI…..UN PO' DI STORIA
La Micoperi nasce alla fine della seconda guerra mondiale, nel 1946, come società attiva nel settore marino, soprattutto nel recupero di relitti di navi affondate nel periodo bellico.
La grande occasione per entrare a pieno titolo nel mondo dei recuperi marittimi, viene nel novembre 1956 con il bombardamento del Canale di Suez e la sua ostruzione al passaggio delle navi. Danno enorme per la navigazione! La Commissione tecnica delle Nazioni Unite, diretta dal generale Raymond Wheeler, già presidente della Panama Canal Company, individua nel consorzio olando-danese, basato principalmente sull'olandese Smit International di Rotterdam (che la Fondazione Artiglio Europa ha premiato nel 2007 per il recupero del sommergibile atomico russo Kurks affondato nel mare di Barents il 12 agosto 2000) e sulla danese Svitzers. Quest'ultima, aveva dei mezzi dislocati ad Aden che furono immediatamente trasferiti a Suez. La Smit , dopo un lungo viaggio, trasferì i suoi pontoni da Rotterdam a Porto Said. Il Canale venne quindi “attaccato” da nord e da sud nell'intento di ridurre i tempi della sua occlusione: ma questo consorzio non poteva disporre di tutto quanto occorreva per un lavoro multiforme come quello che si doveva fare per liberare il Canale. La Commissione delle N.U. stipulò allora alcuni contratti con società specializzate di altri Paesi, tra cui l'Italia. E, per il nostro Paese, si chiamò la Micoperi. La società italiana aveva i suoi mezzi in Tunisia, nella zona di Sfax. A sua volta alla Micoperi si associa, come impresa fiancheggiatrice, la Tripcovich di Trieste,che manda a Porto Said il rimorchiatore Herkules e quattro palombari.
Sul Canale dirigeva i mezzi della Micoperi l'Ing.Giovanni “Nino”Buttazzoni, allora forse il miglior esperto italiano di imprese subacquee. I dieci palombari della Micoperi e i quattro della Tripcovich ,erano in grado di eseguire lavori anche molto delicati: erano tutti uomini di grande esperienza.
L'acqua sempre torbida del Canale rende il lavoro ancora più difficile, ma sono queste condizioni che danno modo alla Micoperi ed ai suoi uomini, con il controllo dell N.U. e sotto gli occhi dei tecnici di otto Paesi, di dimostrare il loro valore. Anche il generale Wheleer non mancò di sottolineare che “questi italiani sono dei diavoli. Nel Canale si sono dimostrati i più grandi palombari del mondo”. Anche il Segretario delle N.U. Dag Hammarskjöld, in visita ai lavori nel marzo 1957, affermò: “courageous and marvellous ”. “Le vostre navi con i vostri uomini ci hanno reso fieri della nostra opera nel Canale. Il mondo intero guarda con ammirazione ai vostri migliori ambasciatori”.
Dopo il Canale i lavori si sono moltiplicati. Campagne di prospezioni geologiche, erezioni di terminali petroliferi o la posa di un oleodotto, si tratta sempre di impegni di grande rilievo subacqueo. E, ovviamente, c'è anche il problema relativo alle immersioni: ridurre o eliminare i tempi della decompressione. E alla Micoperi , ormai una realtà di livello europeo, questi problemi sono presenti. Un suo ingegnere navale, Giunio Santi, progetta un apparecchio, che a sua volta si chiama “ micoperi ”, dalle iniziali delle parole “miscela costante, pressione equilibrata, risalita istantanea”. La nuova apparecchiatura viene subito utilizzata per far rigalleggiare una nave appoggio di una compagnia petrolifera: era il 1960 e la nave, la Queen Mary , della compagnia Aramco , affondata per un fortunale nel Golfo Persico. La nave fu risollevata in soli tre giorni.
In quel periodo la Micoperi lavora a pieno ritmo, soprattutto nella costruzione di piattaforme petrolifere offshore in Mar Rosso, nell'Oceano Indiano, in Mediterraneo, nei Caraibi e nel Mare del Nord; la Società voluta dall'Ing.Buttazzoni, è ormai una grande realtà imprenditoriale italiana, leader in un settore ad altissima specializzazione.
Negli anni '80 avviene una suddivisione all'interno della Società, tanto che il ramo più importante, viene messo in liquidazione. “ Io – dice Silvio Bartolotti – ho raccolto tutte le mie energie per portare a Ravenna questo marchio prestigioso, a cui uomini prestigiosi come Nino Buttazzoni e Giovanni Makaus avevano dedicato la vita”.
Lo stesso Ing.Buttazzoni non si capacita di quanto accaduto. “Avevamo conquistato un posto in prima fila e creato società satelliti a Londra, Madrid, in Brasile. E ricorda anche altro.
Il 16 dicembre 1986 nei cantieri navali di Monfalcone avviene il varo della Micoperi 7000 alla presenza del Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, del Presidente dell'IRI, Romano Prodi e del Presidente della Fincantieri, Bocchini. La speciale unità ha una lunghezza di 190 metri , una larghezza di 87, una velocità di 10 nodi ed ha alloggi per 800 persone. Le due gru da 7000 tonn ciascuna hanno bracci lunghi 160 metri e può operare con un mare forza 8. Il 7 agosto 2001, il Corriere della Sera pubblica una foto a colori di una strana nave e sotto il titolo “La piattaforma mobile più grande del mondo ”, si legge: la supernave-piattaforma mobile dell'ENI, Saipem 7000 , naviga verso il Mar Nero dove dovrà posare una condotta sottomarina alla profondità di 2000 metri . La nave dispone di una gigantesca torre di posa alta 134 metri , che è stata smontata per consentire il passaggio sotto i ponti del Bosforo”.
“E la mia Micoperi 7000 – dice Buttazzoni – che ha cambiato solo il nome!”
RICONOSCIMENTO SPECIALE 2015 al PREFETTO
FRANCO GABRIELLI
Nel corso della consegna dell'ottava edizione del Premio Internazionale Artiglio, avvenuta il 16 Maggio 2015 presso il Museo della Marineria “Alberto Gianni” di Viareggio, la Fondazione Artiglio Europa ha assegnato, oltre al premio alla Società Micoperi, un particolare Riconoscimento al Prefetto Franco Gabrielli.
Gabrielli, viareggino, in qualità di Capo del Dipartimento della Protezione Civile, dopo aver seguito i terribili terremoti delle Regioni Abruzzo ed Emilia Romagna, è stato Commissario Delegato per l'emergenza naufragio della nave Costa Concordia . In quest'ultima veste, ha coordinato in maniera esemplare tutti gli interventi volti a risollevare il relitto della nave ed a impedire nel contempo eventuali danneggiamenti al patrimonio naturale in un contesto particolarmente delicato come quello dell'Isola del Giglio e delle acque intorno ad essa.
LA CERIMONIA
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MOMENTI E INCONTRI
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...arrivederci alla IX Edizione
del Premio Internazionale Artiglio 2017